Salta al contenuto

Un’insolita mattinata a Tivoli

Notte del tutto insonne, una strana inquietudine, nulla di preciso ma tanto è.
Ed allora stamattina presto decido di approfittarne per svolgere una incombenza che urge. Non tanto i pochi capelli rimasti ma la mia fluente barba (ci si consola come si può) ha da tempo necessità di una ritoccata fatta come si deve.
Per sbrigarmi vado a fare colazione al bar del paesello ma poi rientro a casa, da quando non lavoro più sono comunque molto lento nelle mie incombenze mattutine.
Indi per cui, non riesco ad entrare dal barbiere a Tivoli prima delle 10. Comunque mi dice bene, nonostante la mia mancata prenotazione trovo il barbiere con le mani in mano e riesco in breve tempo a farmi dare la necessaria “ristrutturazione” estetica.
A quel punto penso di approfittare della circostanza per fare un pò di spesa non nel solito supermercato ma entrando, prendendomela comoda, in vari negozietti della Via Empolitana. Quando ho finito e raggiungo la mia auto parcheggiata non proprio vicinissimo (Tivoli per i parcheggi è peggio di Roma) mi rendo conto che è quasi ora di pranzo, che non ho alcuna voglia di tornare al paesello a cucinare ma che, al tempo stesso, non mi va di andare a mangiare da solo al ristorante.
Telefono ad un vecchio amico che abita in un altro paesello della zona, sono ormai anni che ogni tanto ci sentiamo ed ipotizziamo una mangiata comune ma non è mai materialmente avvenuto. Con mia somma sorpresa aderisce subito all’idea e mezz’ora dopo mi raggiunge davanti al ristorante che gli ho indicato.
Entriamo e siamo alle primissime forchettate di fettuccine fatte in casa quando entra e si siede vicinissimo a noi una strana coppia, Lui, sulla sessantina e molto male in arnese, con una maglietta estiva che una volta doveva essere azzurra ma che ormai è del tutto informe ed incolore e con un paio di pantaloni leggerissimi credo in origine simil/mimetici ma pure questi ormai indecifrabili. Lei invece, sulla trentina o poco più, tutto sommato ben vestita, assolutamente pulita e curata anche se non certo particolarmente appariscente.
Confesso tranquillamente che all’inizio abbiamo pure un pò malignato sull’assoluta “irregolarità” e mal-assortimento della coppia che si riempiva di occhiate dolci e carezze.
Poi cominciano a parlare, a voce anche piuttosto alta soprattutto lui e scopriamo l’arcano. Sono padre e figlia e soprattutto si capisce che lui è uscito solo stamattina dall’ Hotel Rebibbia e che la figlia lo è andato a prendere e lo ha portato al ristorante. Decisamente, malmesso com’è e soprattutto dagli occhi buoni e persino infantili, capiamo che non è certo un “boss” o un “criminale” d’alto rango.
E’ felice come un bambino per la scarcerazione del tutto inaspettata … “Stamattina quanno ho detto che uscivo, tutti a dimme quanno ce rivedemo mò. E io, amici miei, ve vojo bene ma speriamo mai”
Ma è felice come un bambino pure per la vittoria della Roma sul Leicester e decisamente esagera … “sto Abraham me pare Batistuta”.
Ed è felice soprattutto di stare a mangiare, dopo chissà quanto tempo, al ristorante … ” figlia mia, quasi ogni mattina riuscivo a famme dà a colazione dalla guardia ‘na rosetta in più che poi me nascondevo per la notte, quanno arivavano i morsi della fame”.
Però è pure preoccupato e dice più volte alla figlia “ma ce l’hai veramente i soldi pè pagà il conto ?” … e quella ogni volta lo rassicura ma in forma che nemmeno a noi sembra troppo convincente.
A noi due basta guardarci negli occhi senza manco parlare pure se non ci vediamo da qualche decennio, tanto più che l’amico, anche se ormai tanti anni fa e per motivi politici, è stato pure lui ospite dell’ Hotel Rebibbia e non solo di quello.
Andiamo dal gestore e ci proponiamo di pagare alla romana tutti e due i conti, anche quello del tavolo vicino. Quello, persona seria ed affidabile, che aveva a sua volta capito un pò la situazione, ritocca significativamente al ribasso tutti e due i conti, riscuote e ci dice “quando tornate vi racconto le facce”.
E ci dileguiamo di corsa per evitare di essere coinvolti in eventuali cerimonie e ringraziamenti.
Non abbiamo certo risolto i problemi del mondo ma io adesso mi sento molto meglio di stanotte.
E credo che la notte prossima dormirò un sonno beato e tranquillo.

Pubblicato inGenerale

1 commento

  1. Lulamae Lulamae

    Quello che si fa per generosità non ha bisogno di applausi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *