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Vietri

E come quando vedi il volto di tua madre, la prima volta. È come un flash, è un’immagine che non dimenticherai …mai.
Succede così anche per i luoghi. Quelli che hai guardato da bambina, ne ricordi i muri caldi quando ci passavi d’estate. C’era quel castello merlato, imponente sul ciglio della strada. C’era il profumo del pane che saliva su per le scale di pietra, in quella casa antica con il portone verde , sempre aperto. In quel portone un uomo vendeva sandaletti e ciabatte, ogni anno serviva un numero in più. C’erano quei muri larghi, spessi che rendevano fresche le stanze e l’odore di calce che penetrava nelle narici. C’era il fianco imponente dell’armadio di noce scuro e le sedie impagliate attorno al tavolo. Una madonna dal volto fine mi guardava da una campana di vetro, pregava stringendo una piccola croce.Sulla tovaglia un vassoio largo con pesche levigate di rosa e giallo, un cesto di pomodori rossi e il bouquet di fiori gialli, ma di zucca. C’erano le voci di chi camminava nel mattino, le donne a chiacchierare sommesse sugli uscì aperti, i bambini sui balconi .C’era il profumo del mare è quello dei pesci gettati sul ghiaccio, lucidi e inondati di acqua fresca.Quell’acqua camminava fin sopra i ciottoli in strada, piccoli rivoli luccicanti.

Pubblicato inLuoghi del Cuore

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