“Voglio o mare e quatte a notte miezz o o mare “ mattino fresco di maggio, sandali ai piedi e occhiali scuri mi appoggio a quel muro caldo di sole. La felicità è il dolore mi hanno attraversato, piegato le spalle e resa un po’ più forte. Tante cose passano e non possono più tornare. Come le persone che abbiamo amato più delle altre perché ci hanno dato la vita e ci hanno fatto muovere i primi passi per poi lasciarci andare da soli. Da soli, da soli poi ci incamminiamo nella vita, con lo stupore della giovinezza, impariamo e cadiamo e poi ci rialziamo. Finché un giorno non siamo più gli stessi, estranei persino a noi. Forse è da quel giorno che cadono tutti i veli, si chiudono i sipari e nuda ci appare la verità. Voglio una scena di mare con le bianche conchiglie , i coralli e le meduse fluttuanti. Voglio il girotondo dei cavallucci e le perle intorno alle caviglie. Voglio un letto di sabbia e un cuscino di alghe, è tutto intorno voglio o’ mare!
Voglio o’mare
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